Cartografie della Rêverie
Workshop per un Commentario-Archivio
All’uomo artista […] in modo tutto particolare, viene in soccorso la memoria, sia quella della personalità collettiva, sia quella dell’individuo: non senza creare un accrescimento di spazio del pensiero, rafforzando, ai poli-limite del comportamento psichico, la tendenza alla quieta contemplazione o all’abbandono orgiastico. Essa fa un uso mnemonico del patrimonio ereditario inalienabile. Nell’opera d’arte interviene tutto il furore della personalità…”
(Aby Warburg, Introduzione all’Atlante di Mnemosyne, 1929)
(Aby Warburg, Introduzione all’Atlante di Mnemosyne, 1929)
Il work shop “Cartografie della Rêverie” è un breve
percorso-incontro della durata di 3 giorni reso possibile grazie al contributo economico
degli “Amici di Capodimonte”, organizzato da APOREMA onlus in collaborazione
con Villa Pignatelli-Casa della Fotografia.
Il work shop è stato ideato per giovani frequentanti l’Università e strutturato attraverso l’esplorazione e la visione dell’Atlante della Fertilità di Domenico Mennillo reinstallato appositamente per questi incontri all’interno gli spazi della Serra in vetro e ferro di Villa Pignatelli di Napoli. L’Atlante della Fertilità è stato presentato per la prima volta a Napoli fra dicembre 2011 e gennaio 2012, con una mostra curata da Raffaella Morra e Loredana Troise, negli spazi settecenteschi di Palazzo Bagnara, allora sede della Fondazione Morra. Il lavoro con gli studenti è stato così articolato: primo giorno (spazi piano terra): ascolto e mappatura di linee di scrittura a partire dalla registrazione analogica per nastro magnetico e registratore Revox del poema di Domenico Mennillo Atlante della Fertilità (voce registrata Domenico Mennillo, organo Farfisa e musiche originali Nino Bruno). Secondo giorno (spazi della serra in vetro, primo piano): visione delle carte (disegni, fotografie, collage, schizzi) che compongono la parte visiva dell’Atlante della Fertilità e ripresa delle linee di scrittura intraprese il giorno prima, per la realizzazione di un commentario-archivio all’Atlante stesso. Terzo giorno (spazi piano terra e primo piano): rilettura delle linee di scrittura realizzate i due giorni precedenti e messa in scrittura definitiva dei commentari all’Atlante della Fertilità. Nella Seconda metà dell’ottocento Charles Baudelaire percorrendo Parigi in lungo e in largo alla ricerca delle immagini per lui necessarie per la creazione dei suoi poemi, realizza e in parte prosegue la piccola rivoluzione estetica ed etica nel mondo delle arti e delle lettere iniziata qualche decennio addietro dal primo romanticismo. |
Questa piccola sommossa-rivolta avviata nel mondo delle arti e delle lettere vedeva nella nuova interiorità visionaria dell’individuo-artista, l’artificio più autentico per la creazione di un nuovo legame fra umano e fare quotidiano, fra natura dell’incomprensibile manifestarsi dei fenomeni e lettura demiurgica del fare artistico-creativo dell’artista-individuo.
In questa piccola rivolta (per i romantici e per Baudelaire poi), l’artista fa ricorso ad una serie di modalità che provano a riabilitare la propria capacità visionaria nel fare quotidiano, portando le patine del sogno come matrice principale della propria visione. Charles Baudelaire definisce egli stesso questa attività come “Rêverie”, ovvero la capacità onirica dello svelare da desti altri aspetti e altre immagini-senso, più nascosti e meno evidenti di strade, scorci, spazi verdi o luoghi pubblici della città, intesi come specchi espansi dei propri desideri più intimi e reconditi, specchi immaginifici di un’interiorità che prova a riprendersi, tramite la propria visionarietà, tutto quello che il fare tirannico della ragione gli aveva nascosto fra le maglie del ragionevole e del conveniente. L’Atlante della Fertilità è un piccolo atlante poetico-visivo attorno la decadenza di tre ex capitali economiche e culturali dell’occidente: Napoli, Parigi, New York. I lavori presenti nell’Atlante sono il frutto di peregrinazioni e consultazioni “in situ” realizzate in diversi anni fra questi tre città; il work shop pensato per Villa Pignatelli è un’ulteriore tappa di un progetto per sua natura ancora aperto e suscettibile di proliferazione tramite le scritture e le grafie di coloro che all’Atlante stesso si relazionano allargandone gli orizzonti e i confini. |
Cartografie della Rêverie
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Cartografie della Rêverie - 1º febbraio 2014
* La fotografia ad ingresso pagina è di Diletta Angelo